GoodbyeVisa è un progetto di quattro amici della provincia di Vincenza (Chiampo per la precisione) nato nel 2011. La formazione comprende Andrea Molon (basso), il chitarrista Lodovico Cavaliere, il batterista Cesare Centomo (Cece) e Andrea Sella ( chitarra, voce e autore dei testi).
Diciamo subito che siamo di fronte davanti ad un progetto acerbo e che deve molto lavorare sullo stile e la personalizzazione. Ma le quattro composizioni che compongono l'ep di esordio "The Disketto", anche se tendono ad assomigliarsi, risultano gradevoli e piacevoli. Un Easy-Listening che si orienta verso un rock dalle venature folk e che vede il suo punto forte nella facilità d'ascolto senza risultare superficiali e una buona interpretazione vocale .
L'attitudine acustica è quella che emerge dall'ascolto globale e questo dovrebbe giovare le composizioni in chiave live: lo potrete notare subito in "Miss Flower", ben curata anche nei back vocal. "Scent of Wisteria" è brano più "raccolto" e che cresce sobriamente e diligentemente nella seconda parte sia dal punto di vista strumentale che vocale. "Cochon" è un'apprezzabile classica ballata che prende fuoco nel finale. A chiudere l'ep c'è "To You", il miglior brano del lavoro per la maggiore accuratezza dell'arrangiamento e un maggior trasporto emotivi.
Niente di nuovo ma ben impostato. Se si raffinassero gli arrangiamenti e con una maggiore diversificazione, i risultati potrebbero essere interessanti. Se seguissero la strada dell'ultimo brano per i prossimi lavori, torneremo a parlare di loro.
“Ero al telefono con l'amico Nereo, stimato batterista nonche' affezionato Fat Boy, quando uscì un'idea quantomeno originale: "perchè questa sera non fai un giro qui ad Arzignano, che c'è mio figlio Cesare che presenta con il suo gruppo il nuovo disco?"
L'uggiosa giornata novembrina, unita ad un umore personale in linea con la stagione, mi spingevano a declinare l'invito. Era venerdì' sera, avevo tutta la settimana sulle (s)palle...e la prospettiva di una sera in pigiama e ciabatte a cazzeggiare su Facebook.
Ma appena cenato, la curiosità si insinuava in me, e dopo una bella doccia, decisi di prendere a calci le mie pigrizie di cinquantenne appesantito e recarmi a vedere che cosa questi sbarbatelli avevano confezionato.
Raggiunsi una gremita Enoteca Palladio in centro ad Arzignano che i ragazzi del gruppo stavano accordando gli strumenti ed iniziando la prima canzone. Individuati gli amici Nereo ed Alberto e scroccato un prosecco a Nereo (a proposito grazie..) eccomi pronto a gustare lo spettacolo.
Il quartetto si presentava con un look di garage-band verace. Basso, chitarra elettrica, batteria ed un front-man armato di chitarra acustica vissuta, con tanto di adesivi a coprire chissà quali ferite...
Avanti quindi con un po' di cover e, rotti gli indugi delle prime canzoni, ecco il gruppo mettere sul piatto le loro migliori pietanze, fatte di spontaneità, groove, voglia di divertirsi e di divertire. I quattro picchiano come carrettieri, con una grinta che dona nobiltà a canzoni forse semplici e tecnicamente un po naif.
Non me ne intendo molto di punk, di grunge, di indie e quant'altro, territori tra i cui confini si forma lo stile dei nostri, ma so individuare dove c'è cuore e passione. Quindi ben vengano le strummate di questi due chitarristi da spiaggia, anzi tre ancorchè uno prestato al basso, le cover improbabili alle mie orecchie di anziano rocker e ben vengano soprattutto le loro canzoni originali, così fresche ed orecchiabili.
Quasi due ore di spettacolo, con l'enoteca colma di amici festanti e, per bis finale, una ripresa di "Psyco Killer" dei Talking Heads che spacca, con Cesare alle pelli ed alle pentole scatenato, a lasciare intravedere una tecnica pronta per ben altre mete... Doveroso quindi l'acquisto dell'EP, anzi due copie, una per me ed una per diffondere il verbo.
L'ascolto del disco, il giorno successivo, ha evidenziato da subito una piacevolissima sorpresa: la spigolosità selvaggia del live è ricondotta in ambiti più sobri, grazie ad una produzione elegante, che esalta anzi la freschezza delle canzoni e la loro godibilità. I quattro brani si "bevono" d'un fiato, e una volta finiti, si è pronti ad nuovo ascolto, e poi a un'altro ancora, sempre con un sorriso tra un brano e l'altro...
Che dire, amici Goodbyevisa, avanti a scrivere altre canzoni, ma scrivetene e suonatene tante. E sotto a suonare in giro, io faccio il tifo per voi! “
From vilorenzproject.blogspot.it